Nozioni sugli spazi liminali e la fotografia urbex
L’importanza dell’esplorazione urbana e come trarne vantaggio per creare fotografie uniche
La parola "liminale" deriva da quella latina "limen", che ha il significato di soglia, passaggio. Essere in uno spazio liminale significa essere sul precipizio di qualcosa di nuovo ma senza averla ancora raggiunta. Ci si può trovare in uno spazio liminale fisicamente, emotivamente o metaforicamente. Trovarsi in questi spazi può essere enormemente sgradevole per alcune persone e molto eccitante per altre.
I luoghi abbandonati sono un ottimo esempio di spazi liminali fisici. Ti ritrovi in un luogo che aveva determinate caratteristiche che non possiede più, si è trasformato in qualcosa di nuovo, ma, non ha ancora completato questo processo. Un luogo abbandonato può resistere al passare del tempo o essere distrutto dalle intemperie, può crollare su sè stesso, venire demolito dall'uomo e ancora, ricostruito per servire uno scopo completamente nuovo.
Le persone sono sempre state affascinate dagli edifici fatiscenti, sia per il loro aspetto che per la sensazione di scoperta e meraviglia che si può percepire entrandovi, per il mistero o anche per il terrore che posti del genere irradiano. Si pensi ai racconti di cacciatori di tesori: esploravano templi abbandonati, chiese, palazzi e case alla ricerca di qualcosa, qualsiasi cosa di valore che pensavano l'edificio celasse. Lo facevano per diventare ricchi? Ovviamente. Ma, e su questo punto mi piacerebbe porre enfasi, lo facevano anche per quel misto di avventura ed eccitazione che ricavavano dall'esperienza. Scommetto che non si riuscirebbe a trovare un solo esempio di materiale letterario sull'argomento dove l'autore esprima rimorso per aver fatto qualcosa di così "pericoloso".
Facendo un salto in avanti di alcuni secoli, ora che ormai tutti i tesori sono stati trovati, ciò che rimane è qualcosa chiamata Urban Exploration, l'esplorazione urbana, o semplicemente, Urbex. E' una pratica intrecciata profondamente con la fotografia, per varie ragioni. Francesca Woodman, una delle grandi fotografe americane, era solita ritrarre i propri soggetti (per lo più donne) in case abbandonate, fotografandoli in modi diversi. Essi erano quasi sempre fuori fuoco, nudi e nascosti dietro a uno specchio o a un pezzo di stoffa, per celare la loro vera natura e rimandare a qualcosa di altro, qualcosa che si discostasse dal loro aspetto fisico. Per esempio, scomodando il simbolismo gotico, si scopre che uno specchio viene concettualizzato come un portale per il regno dei morti, un passaggio liminale tra ciò che è stato e ciò che è.
Essere un urbexer significa giocare con la propria immaginazione. Quando si esplora, la mente può facilmente estraniarsi e perdersi nel tempo, di fronte agli occhi si parano visioni di come la vita sarebbe potuta essere in quei posti e ci si può trovare a stare in piedi davanti a una tavola per molto tempo a chiedersi quante persone hanno lì cenato.
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E quindi, come possiamo servirci dei luoghi abbandonati per creare fotografie uniche nel loro genere?
E' più facile a dirsi che a farsi, ovviamente. Mentre tutti sono in grado di esplorare facilmente un edificio abbandonato da soli o con gli amici, fotografarlo e integrare in esso persone e oggetti è tutta un'altra storia.
Sono richiesti tempo e abnegazione, studio e ricerca (del posto stesso, della sua storia e dei suoi proprietari, le usanze dell'epoca nella quale era utilizzato) e capacità nel ricreare una scena con elementi multipli in essa. Sarebbe stupido pensare di poter semplicemente posizionare qualcuno in una stanza e augurarsi il meglio.
Come prima cosa, si deve pensare a una storia e a un'atmosfera da ricreare. Bisogna quindi trovare le persone giuste che possano impersonare i personaggi di questa storia. Si deve far vestire i propri soggetti in modo appropriato, altrimenti non si raggiungerebbe mai il realismo ricercato: un abito in stile vittoriano non si presta al contesto di un centro commerciale degli anni '80 tanto quanto un paio di occhiali da sole vintage non si accorda a una casa in stile liberty.
Tutto dipende ovviamente dalla storia che si vuole raccontare.
I Servizi Fotografici Liminali (di ritratto o di architettura), rappresentano l'apice della mia offerta come fotografo.
Avendo accumulato più di 8 anni di esperienza in questo campo, sono in grado di creare fotografie uniche nel loro genere e che riescono a generare sensazioni di nostalgia e realismo magico come soltanto un salto indietro nel tempo potrebbe fare.
Fa’ anche tu un viaggio per rievocare ricordi di un passato lontano e rivivere un'epoca di incanto e stile!